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Il Prof. Maurizio Menichelli è Primario di Cardiologia presso l’Ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone, l’Ospedale SS. Trinità di Sora (FR) e l’Ospedale Santa Scolastica di Cassino (FR).

Dove riceve

Esercita a Roma, Frosinone, Sora e Cassino (FR)

Riceve presso

Poliambulatorio Elisir srl
Viale Europa, 56 – 03100 Frosinone
 0775.29.21.10
Lunedì 13.00 – 20.00

EurCardiacCernter Via Acri, 32 - 00144 Roma Martedì 14.00 – 19.00   06.541.38.42 www.eurcardiaccenter.com

Medical Center Research
Via XXIV Maggio, 03037 Pontecorvo
  0776.743589 www.medicalcenterresearch.it

  studio@mauriziomenichelli.it

Risposte ai quesiti più frequentemente posti dai pazienti

Cosa è l’infarto del miocardio?

Il cuore è un muscolo che ha la funzione di “pompare” il sangue nelle arterie per portare ossigeno e nutrimento a tutti i tessuti del nostro organismo.
Ma anche il cuore ha bisogno di ricevere ossigeno e nutrimento per svolgere questa funzione. Le arterie che portano il sangue, cioè l’ossigeno e il nutrimento, al cuore sono le coronarie che, come le altre arterie, possono ammalarsi di aterosclerosi, una malattia molto frequente caratterizzata dalla formazione di placche sulle pareti interne dell’arteria, formate da grassi e cellule infiammatorie. A volte queste placche rimangono stabili per molti anni, ma altre volte si possono rompere improvvisamente provocando la formazione di un coagulo (il “trombo”) che in pochi minuti può ostruire completamente l’arteria.
La zona del cuore che non viene più “nutrita” dalla coronaria ostruita, se questa non viene riaperta in fretta, va incontro ad un danno irreversibile e si ha una “necrosi” o “infarto”.

E’ necessario osservare un periodo di convalescenza dopo l’infarto del miocardio?

Un periodo di convalescenza dopo un attacco cardiaco è necessario ma è parimenti importante non isolarsi e partecipare già nelle prime settimane ad una normale vita sociale e ricreativa ricominciando una giornaliera seppur moderata attività fisica . Il riposo notturno è particolarmente importante nei pazienti colpiti da infarto del miocardio. Se si sente stanco durante il giorno è consigliabile riposarsi o fare un breve sonnellino. E’ buona norma per I pazienti cardiopatici riposarsi prima arrivare ad affaticarsi in modo eccessivo. Ogni paziente è diverso da un altro ma in genere I pazienti reduci da un infarto del miocardio trattato con angioplastica coronarica recuperano in breve energia e benessere.

E’ normale sentirsi un po’ depressi?

Un senso di depressione insieme a paura e nervosismo è normale. Per esempio, ogni volta che avverte un dolore toracico anche se breve potrà pensare alla possibilità che l’attacco cardiaco possa tornare di nuovo.
Il nervosismo la porterà a irritarsi facilmente ma deve comprendere che la sua famiglia è preoccupata quanto lei. Se questi sintomi si protraggono nel tempo o tendono ad accentuarsi non abbia timore di chiedere un aiuto.
Tutto ciò è normale e con il passare del tempo sparirà.

E’ normale avvertire dolori toracici dopo un attacco cardiaco?

Non tutti avvertono dolori toracici dopo un infarto del miocardio. Spesso pero’ I pazienti avvertono dei dolori di breve durata, molto localizzati e spesso puntori. Sebbene questo tipo di dolori spesso non sono attribuibili al problemi coronarici è sempre meglio avvertire il suo cardiologo della loro presenza.
Sarà lui o lei a stabilire le caratteristiche del dolore e decidere se effetturare altri accertamenti.
Se pero’ il dolore cardiaco dovesse essere intenso , constrittivo e irradiato alle braccia o alla mandibola è sempre opportuno recarsi subito al pronto soccorso dell’ospedale piu’ vicino

Quali farmaci devo assumere dopo un infarto del miocardio?

Quattro gruppi di farmaci sono comunemente prescritti:

Antiaggreganti

Aspirina: Questo farmaco reduce l’aggregazione piastrinica e quindi la probabilità che si formino dei trombi coronarici.

Clopidogrel, ticagrelor, Prasugrel: Sono altri antiaggreganti che rivestono un importanza particolare se l’infarto è stato trattato con un angioplastica e uno stent.

E’ molto importante non sospendere mai questi farmaci se non prima consultato il cardiologo anche in presenza di lieve sanguinamenti o prima di interventi odontoiatrici.

Beta-bloccanti

Sono farmaci che riducono la frequenza cardiaca e il consume di ossigeno del cuore.

Ace-inibitori

Sono farmaci che riducono la probabilità di sviluppo di scompenso cardiaco

Statine

Sono farmaci che riducono il livello di colesterolo nel sangue e quindi la probabilità di formazione di nuove placche aterosclerotiche

E’ importante assumere le medicine secondo le indicazioni ricevute alla dimissione ospedaliera.
Per alcuni farmaci è importante l’orario di assunzione o il rapporto con i pasti: ad esempio l’aspirina deve essere assunta durante il pasto principale, mentre altri farmaci assunti a digiuno ( gastroprotettori) . Alcune statine devono essere assunte di sera.
E’ quindi importante conoscere i singoli farmaci che si assumono e la loro funzione.

Perchè un cambio nello stile di vita è così importante?

Il cambiamento nello stile di vita costituisce uno dei più importanti fattori che contribuiscono a diminuire la probabilità di un altro attacco cardiaco. Smettere di fumare, fare attività fisica con regolarità , tenere sotto controllo peso corporeo , pressione arteriosa e colesterolo LDL unitamente ad una alimentazione sana contribuiscono a prevenire un nuovo attacco cardiaco.

Posso avere rapporti sessuali?

La normale attività sessuale può essere ripresa poco dopo un attacco cardiaco quando il paziente si sente pronto. Generalmente questo accade dopo 3-6 settimane.
Lo sforzo necessario richiesta per un rapporto sessuale con il partner abituale equivale a salire due piani di scale o camminare per 800 metri in piano a passo spedito. Se non vi sentite in grado di eseguire queste attività senza incorrere in dolore toracico , affanno, o profonda stanchezza parlate con il vostro cardiologo prima di riprendere l’attività sessuale.
Alcuni uomini possono avere problemi di disfunzione erettile dopo un infarto del miocardio. Questi problemi possono essere causati dallo stress emotivo o dall’assunzione di farmaci come i beta-bloccanti.

Quale dieta devo seguire?

Raccomandazioni dietetiche generali

  • Scegliere cibi con un basso contenuto di grassi saturi e colesterolo.
  • Scegliere cibi ad elevato contenuto di amido e fibre e basso tenore in zuccheri semplici.
  • Cucinare senza grassi aggiunti. Preferire metodi di cottura come: il vapore, microonde, griglia o piastra, pentola a pressione, piuttosto che la frittura, la cottura in padella o bolliti di carne.

Mangiare con moderazione e preferire 5 pasti: colazione, merenda a metà mattina, pranzo, merenda nel pomeriggio e cena, invece di tre pasti troppo abbondanti.

Quali sono gli alimenti non sono consentiti?

Non vi sono alimenti assolutamente non consenti. E’ sicuramente più corretto dividere gli alimenti tra quelli da utilizzare con estrema moderazione, quelli da usare con moderazione e quelli consigliati.

Uso con estrema moderazione

  • Superalcolici e alcolici;
  • Alimenti in scatola o salamoia, dadi ed estratti di carne, salse tipo soia poiché contengono elevate quantità di sale;
  • Alimenti conservati sott’olio, alimenti precotti o preconfezionati.
  • Cibi da fast-food;
  • Salse tipo maionese e ketchup;
  • Fritture, pastella ed intingoli;
  • Snack salati come patatine, pop-corn e noccioline;
  • Bevande zuccherine come cola, acqua tonica, tè freddo, ma anche succhi di frutta, perché contengono naturalmente zucchero anche se riportano la dicitura “senza zuccheri aggiunti” e apportano molte calorie;
  • Condimenti grassi come burro, lardo, panna, pancetta, margarine;
  • Insaccati come mortadella, salame, salsicce, wurstel;
  • Dolci quali torte, pasticcini, biscotti, frollini, gelatine, budini, caramelle, merendine, brioche;

Uso con moderazione

  • E’ buona regola ridurre quello aggiunto alle pietanze durante e dopo la cottura ed evitare il consumo di alimenti che naturalmente ne contengono elevate quantità. Le fonti alimentari di sodio sono rappresentate non solo dal sale (cloruro di sodio) aggiunto nella cucina casalinga, nei consumi fuori casa o a tavola ma anche da quote non evidenti come ad esempio, quelle utilizzate nei prodotti industriali ed artigianali per la preparazione o conservazione dei cibi.

E’ da evitare una dieta completamente priva di sale.

  • Pane e prodotti da forno quali crackers, grissini, cereali da prima colazione.
  • Carni rosse.
  • Marmellata e miele. Zucchero bianco e zucchero di canna per dolcificare le bevande.

Caffè, limitare il consumo a non più di 2 al giorno.

Alimenti consentiti e consigliati

  • Verdure crude e cotte da assumere in porzioni abbondanti. Possono essere lessate, cotte al vapore o al forno;
  • Frutta, circa due-tre frutti di medie dimensioni per il loro contenuto di sali minerali, vitamine ed antiossidanti. La frutta andrebbe consumata con la buccia (ben lavata). Preferire quella di stagione e limitare al consumo occasionale dei i frutti zuccherini quali cachi, fichi, uva;
  • Pesce (fresco o surgelato) tre-quattro volte alla settimana. Privilegiare il pesce azzurro con elevato contenuto di acidi grassi omega 3 che inibiscono l’aggregazione piastrinica (fattore di rischio cardiovascolare);
  • Legumi (ceci, fagioli, piselli, fave, ecc.) sono un’importante fonte di proteine vegetali (possono pertanto essere considerati dei veri e propri secondi piatti) da preferire a tutti gli alimenti ricchi di proteine. Si consiglia di consumarli in associazione ai cereali (2-3 volte alla settimana) componendo così dei piatti unici;
  • Carne bianca (pollo, tacchino, coniglio) proveniente da tagli magri e che sia privata del grasso visibile. Pollame senza pelle;
  • Affettati più magri come prosciutto cotto, crudo dolce o bresaola privandoli del grasso visibile con la frequenza di 1 volta a settimana.
  • Formaggi freschi come ricotta, stracchino, mozzarella consumandoli non più di due volte alla settimana, in alternativa al secondo piatto; durante la lavorazione, il suo consumo incrementa l’apporto proteico ai pasti e favorisce il raggiungimento del fabbisogno giornaliero di calcio.
  • Uova, 2 alla settimana;
  • Latte e yogurt scremati o parzialmente scremati da assumere almeno una volta al giorno;
  • Riso, pasta e pane integrali da preferire ai corrispettivi raffinati;
  • Olio d’oliva, aggiunto a crudo e con moderazione;
  • Brodo vegetale;
  • Spezie e aromi per insaporire le pietanze, limone e aceto balsamico;
  • Acqua, almeno 1,5 litri al giorno (preferibilmente acqua oligominerale).
Quanto è importante smettere di fumare?

Se lei è un fumatore smettere di fumare è la misura preventive piu’ efficace nel ridurre il rischio di avere un altro attacco cardiaco. In questo modo si ottiene un dimezzamento del rischio cardiologico. Anche poche sigarette al giorno potrebbero essere dannose.

Quando posso tornare al lavoro?

La maggioranza dei pazienti colpiti da infarto del miocardio sono in grado di tornare al lavoro in un periodo che va dalle tre settimane ai due mesi a seconda della gravità dell’attacco cardiaco.

Quando posso riprendere a guidare?

E’ consigliabile di evitare la guida per almeno quattro settimane dopo un infarto del miocardio. Dopo questo periodo puo’ ricominciare a guidare evitando pero’ viaggi lunghi e stancanti.

Posso prendere l'aereo?

E’ consigliabile aspettare due o tre settimane prima di viaggiare in aereo.